IL MONASTERO

Planimetria delle fasi costruttive
Il pavimento della chiesa
Prospetto meridionale

Sembra leggendaria la storia di una fondazione del convento voluta dal franco Pipino nel 755, mentre la prima citazione è in un documento del 1102, suggerendo che doveva esistere già dal secolo precedente.

Alla metà dell’XI sec. l’unico edificio di culto presente nel sito era la chiesa, i cui resti sono oggi visibili all’interno del bastione cinquecentesco e da considerare il nucleo fondativo del convento benedettino. Le trasformazioni e gli ampliamenti degli edifici del monastero sono opera delle madri badesse che ressero nel tempo la comunità religiosa.

I più importanti vanno riferiti a Guisanda Sebaste che, agli inizi del XII sec., promosse interventi su tre versanti dell’originario monastero: sul lato occidentale un lungo corpo di fabbrica, porticato al piano terra, identificato come dormitorio, oggi destinato alla sezione Archeologia di Bari; sul lato meridionale l’edificio allungato e posto trasversalmente, a separare il convento dalla città, verso la quale era rivolta anche la facciata di una nuova chiesa; infine dal lato del mare, furono apprestati degli edifici più curati dal punto di vista architettonico.

L’area cimiteriale del convento si estendeva prevalentemente nel settore occidentale, poi verso Sud, lungo il vano porticato. Un altro momento di revisione ed ampliamento è documentato agli inizi del XIV secolo dall’epigrafe posta presso l’attuale ingresso, dove si menzionano gli interventi voluti dalla badessa Romana Casamassima riguardanti il campanile e la chiesa, che dagli inizi del XII sec. è quella posta nell’angolo sud-occidentale del recinto (attuale edificio dedicato a Santa Scolastica). Dopo un periodo di crisi, tra Quattrocento e Cinquecento il monastero si arricchisce di nuove costruzioni e ne dismette alcune già esistenti.

Alla duchessa Bona Sforza si devono la costruzione del bastione difensivo sul fronte nord-orientale del monastero ed il rafforzamento delle mura, ottenuto demolendo gli ambienti ad esse prospicienti per la sovrapposizione di rampe e cammini di ronda. La riconsacrazione nel 1579 della chiesa del convento si può considerare l’atto conclusivo dei lavori in questa fase, seguita da un incendio che arrecò danni notevoli ad un terzo del complesso. I lunghi restauri si prolungarono fino alla metà del XVII sec., alla fine del quale venne costruito il parlatorio, da identificare con quello voluto dall’arcivescovo Ruffo nel 1684.

Se nelle vedute settecentesche il monastero viene ritratto come uno tra i più grandi ed importanti di Bari, un rapido processo di decadenza si rileva agli inizi dell’Ottocento. La vicinanza prima con il Liceo Cirillo dal 1817, poi con l’Ospedale Consorziale dal 1887, installati nel convento di San Pietro, determina gli ultimi interventi. Trasformato in Ospizio di Mendicità e successivamente abbandonato, il monastero di Santa Scolastica fu restaurato a partire dal 1971.

Divenuto proprietà dell’Università di Bari, tra le ipotesi di destinazione fu da subito contemplata anche quella di sede delle collezioni del Museo archeologico della Provincia di Bari.

Qualche notizia sul museo

SIAMO QUI

Via Venezia n. 73 - 70122 BARI

la mappa della posizione del museo con link a google map

Rimani in contatto

 

Registrati alla nostra newsletter

Ricevi gli aggiornamenti sulle attività del nostro museo, mostre temporanee ed eventi speciali.

Logo della Città Metropolitana di Bari

Logo segretariato regionale della Puglia dl Miistero della Cultura

Cerca nel sito