L'AREA ARCHEOLOGICA DI SAN PIETRO

l'area archeologica dall'alto
Prospetto meridionale
Prospetto meridionale

Parte integrante e di completamento della visita del museo è l’area di San Pietro, attigua alla facciata occidentale del monastero di Santa Scolastica e raggiungibile da un accesso diretto dal bastione o dalla piazza San Pietro.

L’area è stata oggetto di scavi archeologici in più occasioni: i primi, nel 1912, si devono a Michele Gervasio, direttore del Museo archeologico della Provincia di Bari, durante i lavori di costruzione di un nuovo padiglione dell’Ospedale Consorziale che qui sorgeva.

A seguire, dopo la demolizione dell’edificio nel 1969, negli anni Ottanta (1984 e 1986) Nino Lavermicocca per la Soprintendenza archeologica riprendeva fruttuosamente le ricerche, con indagini di scavo stratigrafico che confermavano molte delle intuizioni del Gervasio.

Ma solo nel 2005 e poi nel 2012 venivano avviate ricerche più lunghe ed estensive con lo scopo di verificare la possibilità di destinare l’area alla costruzione di una nuova ala del Museo archeologico, da affiancare alla sede deputata di Santa Scolastica, progetto poi abbandonato date le importanti evidenze archeologiche stratificate a partire dalla Protostoria.

Il grande insediamento dell’età del Bronzo di Bari, il più antico per la città, comprendeva nella sua estensione anche le aree di Santa Scolastica e San Pietro. La fitta successione di aree d’abitato sulla punta protesa nel mare, dall’età del Ferro attraverso il periodo classico-ellenistico fino ad età romana, è attestata come a Santa Scolastica, anche a San Pietro, obliterata dall’edificazione delle successive fabbriche medievali e moderne.

Tra i pezzi più pregiati da San Pietro spicca l’anello in oro con gemma incisa di età romana. Maggiore evidenza offrono alla visita le fondazioni della chiesa medievale di San Pietro Maggiore e delle sue edizioni successive, in particolare di quella seicentesca.

La più antica, databile al XII sec., a tre navate e rivestimento pavimentale a tasselli calcarei era tra le più grandi della città. La successiva edificazione del convento francescano, di cui resta in piedi il chiostro dovette comportare interventi significativi con la radicale modifica dei luoghi, la parziale demolizione e il rifacimento della chiesa più antica.

Agli inizi del Seicento essa viene ancora notevolmente ampliata e modificata nella pianta, ora ad aula unica, con il campanile che nelle vedute d’epoca appariva come il più alto della città.

Nel Settecento il convento e la chiesa di San Pietro risultano tra i più importanti. Nell’Ottocento il subentro del Liceo Cirillo, poi del Sacro Monte di Pietà e quindi dell’Ospedale consorziale, comportò modifiche sostanziali ai fini delle nuove funzioni e la realizzazione di nuove costruzioni.

Gli eventi bellici determinano la decadenza e l’abbandono dell’ospedale fino alle demolizioni del complesso nel 1969.

Qualche notizia sul museo

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