L’ambiente è stato destinato all’esposizione, contestuale al luogo di rinvenimento, di una selezione del complesso dei reperti rinvenuti nel profondo pozzo al centro della sala.
Essi sono raggruppati secondo un ordine tipologico che comprende vasi da tavola e da dispensa privi di rivestimento, tra cui grossi contenitori con decorazione a bande rosse e caratteristiche anse larghe e scanalate per la conservazione delle scorte di cibo, ceramiche grezze utilizzate in cucina per la cottura o riscaldamento delle pietanze giornaliere, e le lucerne per l’illuminazione.
Mentre tra i piatti, ciotole e boccali usati per imbandire le tavole pur austere del monastero, si contano anche diversi esemplari con rivestimento vetroso monocromo o bicromo, e decorati nelle forme e nei colori del tempo, con motivi vegetali stilizzati o rappresentazioni di animali, in bruno, usato per i contorni, e in verde adoperato per le campiture.
Tra questi ultimi si distingue un grande bacino con venticinque piccole anse lungo l’orlo, un cordone ad impressioni digitali che corre lungo il suo diametro esterno e un motivo decorativo fatto da una alternanza di due pesci e due uccelli in bruno e verde sulla superficie interna.
Caratteristiche del repertorio decorativo medievale sono le code dei pesci, rese in forma vegetale trilobata, e le “mezzepalmette” che fuoriescono dalla bocca dei pesci e dal becco dei volatili, così come l’intreccio, derivato da un’articolazione del cosiddetto “nodo di Salomone”, che ne orna il fondo.